martedì 16 marzo 2010

sabato 20 marzo inaugurazione del nuovo locale "CLUB LA RESACA DADUME BEAT PUB"

Sabato 20 marzo
Inaugurazione del nuovo locale
"CLUB LA RESACA DADUME BEAT PUB"

SERATA DI INAUGURAZIONE A INGRESSO LIBERO
Apertura ore 16.00


Apre sabato 20 marzo il club La Resaca Dadume Beat Pub. Il locale, oltre a offrire musica dal vivo, deejay e cabaret, garantirà pregiata birra Bavarese Wuerzburger, galletto alla griglia cotto su brace di legna e pietra lavica contornato da patatine, internet point wi fi, convezione con bed & breakfast locali.

Per l’inaugurazione dal tardo pomeriggio saranno musica e vassoi di aperitivi a farla da padrone mentre in prima serata un leggero sound accompagnerà birra e animazione fino alle 22.00.
Sono previsti tre deejay set che animeranno musicalmente la serata.

Tra gli appuntamenti imminenti da segnalare il concerto del gruppo ska milanese Vallanzaska (il 26 marzo) e di Piotta (il 24 aprile)

Per info
Marco + 39 338 7102019 - Domenico +39 349 2944378 - marco@clubresaca.com  
Fax 0124 700566

Via Roma, 34
Pratiglione, Torino.

STEREOPLASTICA: da Vercelli ai palchi di mezza Europa


Si ispira al David Bowie della “Plastic Soul Music”

la band vercellese già sui palchi di mezza Italia e d’Europa:

gli Stereo Plastica presentano la loro personale miscela

di brit rock, new wave e funk bianco,

con il loro quarto disco, “Eleven”.

Undici come gli anni della loro avventura musicale,

undici come le diverse canzoni del nuovo album,

prodotto da Fabrizio Chiapello (già collaboratore di Baustelle e Subsonica

e produttore di Minnie’s, N.O.A., e tanti altri).



STEREO PLASTICA

“ELEVEN”



Etichetta: Pirames International

Distribuzione: Jestrai

Data di uscita: 9 ottobre 2009




ELEVEN


Prodotto da Fabrizio Chiapello (già collaboratore di Baustelle, Subsonica, Caparezza, e produttore di Minnie’s, N.O.A. e tante altre band) al Transeuropa recording studio di Torino e masterizzato da Claudio Giussani al Nautilus Mastering Studio di Milano, il disco disegna il percorso musicale del quartetto vercellese. Una sintesi attraverso un numero: 11 appunto. 11 anni di carriera insieme, 11 pezzi in track list dalle diverse colorazioni.

ELEVEN è un disco di impatto prevalentemente rock, di matrice britannica ma con influenze bowiane, funk, addirittura lounge in alcuni casi.

Gli STEREO PLASTICA si riappropriano della definizione dello stesso DAVID BOWIE di “PLASTIC SOUL MUSIC” per definire quel mix appunto che caratterizza anche la musica della rock band vercellese.

Gli Stereo Plastica sono già impegnati dall’inizio del 2009 in un tour promozionale che sta presentando ELEVEN (in uscita il 9 ottobre) in diversi club italiani e non solo, visto che il gruppo ha di recente suonato anche a Londra e Berlino, raccogliendo forti consensi.

BIOGRAFIA UFFICIALE

Gli Stereo Plastica si formano nel 1998 ed iniziano ad esibirsi come cover band tra pub e club nel nord Italia, iniziando così una prima lunga gavetta live che li porterà alla maturazione e necessità di confrontarsi con un proprio repertorio.

La band nel corso del tempo ha cambiato diversi nomi ma la line up è sempre rimasta immutata ed esordisce con il nome di Upside Fancy Stereo con il primo cd autoprodotto “FOR” (2002) mix di post grunge e stoner rock, al quale farà seguito “MUSIC FROM THE 2nd FLOOR” (2004 – ep prodotto da The Art of Zapping).

La band si segnala sempre finalista nei maggiori contests italiani (AREZZO WAVE 2003 – 2004; ROCK TARGATO ITALIA 2003 – 2004 – 2005).

Nel 2004 la band suona in numerosi concerti, tra i quali, la partecipazione a MILANO IN MUSICA (come Viola Maldita)

Nel 2005 esce il terzo ep, il primo ed unico in italiano, come Viola Maldita, “CONDIZIONE TEMPORANEA” che segna il passaggio ad atmosfere più pop.

Nel 2006, la band torna ad esprimersi in inglese e sceglie definitivamente il nome STEREO PLASTICA ed arriva in finale nel 2007 al concorso ROCK ON CIRCLE, dopo una lunga serie di concerti.

Il 2008 è l’anno in cui la band accantona gli impegni live e si concentra totalmente sul progetto “ELEVEN”, il quarto disco.

Prodotto da Fabrizio Chiapello (già con Baustelle, Subsonica, Caparezza, ecc.) al Transeuropa recording studio di Torino e masterizzato da Claudio Giussani al Nautilus mastering studio di Milano, il disco disegna il percorso musicale del quartetto vercellese. Una sintesi attraverso un numero: 11 appunto. 11 anni di carriera insieme, 11 pezzi in track list dalle diverse colorazioni.

ELEVEN è un disco di impatto prevalentemente rock, di matrice britannica ma con influenze bowiane, funk, addirittura lounge in alcuni casi.

Gli STEREO PLASTICA si riappropriano della definizione dello stesso DAVID BOWIE di “PLASTIC SOUL MUSIC” per definire quel mix appunto che caratterizza anche la musica della rock band vercellese.

Gli Stereo Plastica sono già impegnati dall’inizio del 2009 in un tour promozionale che sta presentando ELEVEN (in uscita il 9 ottobre) in diversi club italiani e non solo, visto che il gruppo ha di recente suonato anche a Londra e Berlino, raccogliendo forti consensi.

STEREO PLASTICA:

Raffaele Camanzo vocals

Fabio Pastore guitars, backing vocals

Walter Collina bass

Andrea Morsero drums, backing vocals

 

"UN PIANO PER FUGGIRE", il disco dei NADAR SOLO nei negozi dal 29 gennaio


NADAR SOLO
Un piano per fuggire
Etichetta; Massive Arts
Distribuzione; Self
Data di uscita;29 gennaio


Nadàr Solo significa nuotare da solo.
Quando abbiamo scelto di prenderlo in prestito dal titolo di un film adolescenziale argentino dei primi anni zero, lo abbiamo fatto perché ci assomiglia. Assomiglia ai singoli componenti del gruppo e a un'attitudine comune. Identifica molto bene il tipo di sentimento che viviamo nel rapporto tra noi e il mondo. C'era in noi, fondando la band quattro anni fa, e c'è ancora adesso, la voglia urgente e inalienabile di fare da soli, di fare a modo nostro, di scrivere canzoni che parlino di quello che sentiamo sul mondo e su noi stessi, sui sentimenti, sulle idee, sulle nostre storie. E soprattutto di farlo senza chiederci se piacerà. Se sarà capito. Se assomiglia a questo o a quello. Se piacerà alle radio, ai giornali, alle tv, a questo critico o a quell'altro, se siamo wave, new, post, hi fi, low fi, pop, rock anni novanta, zero o del futuro. C'era allora e c'è anche adesso, nel nuotare da soli, il piacere di disertare. Dal conformismo, dalle mode, dai luoghi comuni, dal mainstream come dall' indie (o è meglio dire indiestream?). C'era e c'è ora, una gran bella voglia di fuggire. C'è nella voglia di scrivere testi importanti, di cantarli melodicamente utilizzando il genere e la forma che amiamo di più, cioè la canzone rock fatta di chitarra tagliente, basso invadente e batteria furiosa. La fuga è nell'esserci convinti, ascoltando, guardando e leggendo gli artisti che amiamo (radiohead, beatles, blur, the who, queens of the stoneage, the kills, interpol, bat for lashes, beck, marlene kuntz, afterhours, verdena, teatro degli orrori, de andré, battiato, liars, neil young, smashing pumpkins, queen, nirvana, placebo e molti altri...) che essere una band significa rispondere della fiducia di chi ascolta. Ed essere onesti scrivendo canzoni significa, per esempio, non scrivere quello che la gente vuole sentire (la gente, tra l'altro, aspetta solo sorprese). Significa scrivere quello che vorresti sentire tu e soltanto tu. Perché la gente sei tu. Se piace a noi, piacerà a tutti. Nuotiamo da soli perché ci teniamo all'identità. E chi ci ama, ci segua.
Nel nostro nuovo disco c'è tutto questo. Si chiama Un piano per fuggire. Noi vogliamo fuggire dalla paura, dalle infanzie che incombono sulle nostre vite adulte (7 anni, Stato Maggiore) dalla finzione, dall'ignoranza dalla banalità, dalla bruttezza, dalla stupidità, dall'incoscienza (Radical Trip, Le 100 cose) dall'orrore, dalla morte, dall'amore (5 secondi, Poe, Fogli di carta, Se non torni, Polvere). Vogliamo fuggire da tutto ciò che ci rende prigionieri (Un'ora sola) tristi, incapaci, confusi e manipolabili. Vogliamo vivere liberamente, scrivere liberamente, suonare liberamente. E se la libertà, come la crescita, si conquista con una fuga, per fuggire bisogna sapere da che cosa si fugge e poi dove andare (Inverno verticale). Nel nostro disco, tutto questo c'è. E' un piano per fuggire. Lo dedichiamo a quel periodo di vera libertà che è stata la nostra prima infanzia, il periodo da cui siamo fuggiti velocissimamente e a cui non vorremmo mai ritornare. Di quel periodo, ci piacerebbe solo ritrovare il ricordo della libertà pura, la libertà di prima che la vita ci imprigionasse in se stessa.
NS
Matteo De Simone: voce e basso
Federico Puttilli: chitarra
Andrea Zanuttini: batteria

Bio:
I Nadàr Solo si formano a Torino nel 2005. Nel febbraio del 2007 danno alla luce un primo album omonimo autoprodotto e vincono due edizioni consecutive del concorso sul web per band emergenti Nokia For Music che li fa notare da una grande casa discografica. L'album viene ripubblicato nello stesso anno da H2OMusic, marchio di SonyBmg. Mentre Roba sporca, uno dei brani più duri e intensi del disco, viene ripetutamente trasmesso sulle frequenze di Radio Capital, fioccano i consensi della critica e il singolo Novenovembre entra nella rotazione di MTV Brand:new. Un piano per fuggire è il titolo del nuovo album della band, prodotto da Massive Arts Records, la cui uscita è prevista per gennaio 2010.

Venerdi 12 marzo IL TEATRO DEGLI ORRORI sbarca a Torino

Venerdì 12 marzo
IL TEATRO DEGLI ORRORI

@

HIROSHIMA MON AMOUR
Via Carlo Bossoli 83
TORINO

infoline 011 3176636

Il Teatro degli Orrori, fin dal primo disco, hanno dimostrato di far musica per chi ha voglia di riflettere. Rock applicato alla canzone d'autore. Era ora. E' poesia lucida. Passione sociale. Rock a grande voltaggio.

A sangue freddo. Non e' solo il secondo disco di una delle band meglio accolte da critica e pubblico negli anni zero. A Sangue Freddo e' un disco denso come la pece.

Denso di contenuti e "politico" come non mai, perché Il Teatro degli Orrori mette in scena la tragedia di Ken Saro Wiwa, così come lo sgomento di un paese, il nostro, alla deriva.

La violenza poliziesca, il populismo straccione, l'egotismo analfabeta dell'Italia contemporanea (Il Terzo Mondo, Alt, Mai Dire Mai)

Denso di emozioni e di un intimismo che indaga la vita delle persone, guardando a miserie e ipocrisie quotidiane con crudele iperrealismo (E’ Colpa Mia).

Denso di cultura. Perchè Pierpaolo (cantante, front man devastante dal vivo) innesta nel furore sonico della band le sue passioni letterarie e poi spara parole come pallottole: riscrive il Padre Nostro (Padre Nostro), canta Majakovskij, cita De Gregori, De André, Pino Daniele come se niente fosse: come se nulla fosse cambiato.

E così i testi diventano l’anello non più mancante che congiunge anni di cultura del cantautorato con il rock più intransigente e vero del belpaese.

A Sangue Freddo è stato registrato e mixato alle Officine Meccaniche di Mauro Pagani, una scelta questa di grande importanza: il risultato è un disco di grande spessore sonico, non low fi e underground, ma più classicamente rock.

Nel disco hanno partecipato Jacopo Battaglia (batterista dei romani ZU), che suona in "Die Zeit", Giovanni Ferliga (polistrumentista degli eccellenti AUCAN, che suona la chitarra solista in " La Vita è Breve"), Angelo Maria Santisi al violoncello in "Io ti aspetto" e in "Alt!", e Nicola Manzan - quest'ultimo ideatore del progetto BOLOGNA VIOLENTA, e ora inserito in seduta stabile nel gruppo.

Francesca Gaiotto suona il pianoforte nello stesso. Paola Segnana, autrice della musica di "Io ti Aspetto", nella canzone suona anche lei il pianoforte. Ed ancora: Richard Tiso suona il basso in "Die Zeit", Elena Grazi suona il moog in " Alt!"e Robert Tiso gli affascinanti bicchieri musicali in "Die Zeit" e "Io ti Aspetto".

Ed infine, la collaborazione con uno dei gruppi più "caldi" e blasonati del momento, i Bloody Beetroots: apparentemente lontani dal mondo della band, ma grazie ai quali "Direzioni Diverse" è diventato un brano che mette in collisione il rock de Il Teatro degli Orrori con suoni mai sperimentati prima.

Il Teatro degli Orrori ha dedicato circa un anno alla stesura di queste canzoni, ed un mese intero di registrazioni presso le Officine Meccaniche.

La serata vedrà l'esibizione della nuova formazione del Teatro, perché al posto di Giulio, accanto a Pier Paolo, Franz e Gionata sono arrivati Nicola Manzan e Tommaso Mantelli. Quest'ultimo ha pubblicato un album con CAPTAIN MANTELL (Rest in space) ed entra stabilmente come bassista del gruppo.

Inizio concerto: ore 22,30
ingresso: 10 €

Per aggiornamenti in tempo reale sulle date e altre info;
+39-0434-29001