martedì 30 novembre 2010

Giovedì 9 dicembre: Robi Zonca in concerto @La Sacra Birra Saloon!


Giovedì 9 dicembre
LA SACRA BIRRA SALOON
Corso Moncenisio, 18 10057
Sant'Ambrogio (Torino)
Tel 0119399203

ROBI ZONCA IN CONCERTO

Robi Zonca è un musicista che, grazie alla sua credibilità e maestria, si è conquistato anno dopo anno un seguito e un successo negli States con il supporto di radio specializzate d’oltre oceano che trasmettevano in heavy rotation la sua musica.
Oltre a ciò Robi Zonca ha sempre cercato di collaborare con artisti di calibro, con cui potesse scambiare esperienze e suonare in armonia
In passato lo ha fatto con gente come la grande Mia Martini ed in particolare con artisti del giro blues nazionale ed internazionale come Andy J Forest, con cui ha collaborato come autore e strumentista a cinque album, con la Treves Blues Band, Ronnie Jones, Ginger Baker (Cream!!), Tolo Marton, Enrico Crivellaro e tanti altri che sarebbe davvero troppo lungo elencare.

In questo suo quinto disco (il quarto in studio), come sempre composto in gran parte di pezzi originali, Robi Zonca  si avvale, al solito, della collaborazione di Antonello”Jantoman”Aguzzi ( Elio e le S.T.) per le tastiere e gli arrangiamenti dei fiati e degli archi, di guest come il grandissimo Fabrizio Bosso (virtuoso della tromba, che vanta collaborazioni con collaborazioni con artisti quali Stefano Di Battista, Paolo Fresu, Flavio Boltro, Mario Biondi, Sergio Cammariere, Bob Mintzer,), Sabrina Kabua (vocalist europea che duetta con Robi in “Save my soul “) e un vecchio amico, un grande della musica d’oltre oceano come Luther Kent (vocalist di grande esperienza, membro della Hall of fame di New Orleans che nel suo curriculum ha collaborazioni con gruppi come Blood Sweat & Tears), che con la sua splendida voce, ha arricchito un brano come “Don’t let the sun catch you crying  L’intero lavoro è coprodotto da Robi Zonca e Paolo Filippi.  
Il mastering dell’album è stato realizzato a Londra, ai mitici Metropolis Studios, dal sound engeneer John Davis (già al lavoro con gruppi come U2, Led Zeppelin e molti altri)


BIOGRAFIA

Robi Zonca  pubblica il suo primo album nel 2003 (Do You Know?) Nel 2005 è la volta di You Already Know. L’anno successivo Robi Zonca, invitato negli USA per esibirsi e rilasciare interviste presso numerose radio della zona di New York e di Los Angeles, dopo l’ottimo successo americano di “Do you know?”, passando da NOLA ( New Orleans-Louisiana ) conosce Luther Kent, che si esibiva in un noto club di Bourbon Street. Ne nasce un amicizia fondata su grande stima artistica e simpatia reciproca che ha portato al primo tour italiano di Luther accompagnato da Robi Zonca e la sua band.
Magic Box, il disco del 2006 di Robi, contiene la registrazione dell’esibizione tenutasi nel 2006 e riproduce fedelmente il concerto che i due artisti hanno portato in giro per l’Italia senza alcuna sovraincisione e correzione.
Il 2007 è l’anno di Rebel! Il disco prende forma tra New York e Milano. Robi registra quattro delle 13 tracce del disco insieme a Bernard "Pretty" Purdie ed ai Vivino bros.

UFFICIO PROMOZIONE LUNATIK – lunatik@lunatik.it – 035 4421177

La Resaca: Sabato 4 dicembre “Le Braghe Corte” in concerto!



Sabato 4 dicembre

@La Resaca
via Roma 34
Pratiglione Torino


LE BRAGHE CORTE IN CONCERTO

ingresso 5 euro
ore 22:00
marco@clubresaca.com
http://www.clubresaca.com

Con il loro ultimo album (King of the fools)
si sono fatti notare su network e televisioni nazionali grazie al singolo
“These Boots Are Made For Walking”
ora la band bolognese ritorna in scena con un album in cui gli esordi ska sono lontani mille miglia
la trama si ispessisce sempre più
…e tra i guests Piotta…

LE BRAGHE CORTE
Titolo album: HEY HEY HEY
Etichetta: Maninalto! Records
Distribuzione: Venus Dischi
Data di uscita: 09 Novembre 2010

Qualcuno se li ricorderà agli esordi con la loro formula di Power Ska che piaceva a molti, soprattutto nei loro live set. Qualcun altro avrà apprezzato la cover di un classico del pop americano “These Boots Are Made For Walking” cantata in originale da Nancy Sinatra (chi non se lo ricorda vada a vedersi il video: http://www.youtube.com/watch?v=kjtx8pwIX78). Sarà per il “tiro” micidiale del brano o per la bizzarra frequentazione con Rocco Siffredi (la porno star internazionale che fa da protagonista nel video), fatto sta che da allora c’è un bel po’ di gente che, tra passaggi su Radio e Tv nazionali, ha scoperto l’esistenza di questa big band rock con un debole per lo Swing e lo Ska. A distanza di tre anni la band ritorna con un nuovo album! La prima cosa che si percepisce è quanto la band si sia evoluta dagli esordi (1997). Già, perché Le Braghe Corte (per gli intimi LBC) con questo disco dimostrano di volersi muovere senza preclusioni di sorta. C’è di tutto infatti in questo album: uno Swing strumentale, una voce lirica, un brano che è una suite di tre canzoni diverse (come si usava fare negli anni 70). C’è Piotta che “rappa” nel singolo (“Bullshit”). Una cosa però è uguale al disco precedente…e non poteva essere altrimenti. Un guest come Rocco Siffredi non si poteva dimenticare. La porno star ha dato il suo apporto anche questa volta, con ben due camei, ad inizio e a fine disco.

BIOGRAFIA:
Le Braghe Corte nascono nel '97 anno in cui il gruppo, ancora in fase embrionale, iniza a farsi conoscere suonando un punk rock acerbo infarcito di cover di NoFx e Nirvana in alcune feste scolastiche. Al termine di una lunga serie di cambi di formazione, con lo stabilizzarsi della line up in sette elementi, e dopo aver pagato il prezzo della gavetta, Le Braghe Corte (che devono il proprio nome ad uno scherzo andato troppo per le lunghe…) arrivano alle orecchie di Claudio Ongaro, proprietario della Alternative records, che decide di pubblicare il loro disco d'esordio “Another ball in the hole”. E’ il 2003 e la band vive un momento estremamente emozionante nel vedere la critica annoverarla regolarmente tra le rivelazioni della scena indipendente. E’ qui che Le Braghe Corte iniziano a girare la penisola, e a veder crescere il pubblico ai concerti, data dopo data. Nel 2006 esce Il loro secondo album “King of the fools”, autoprodotto sotto il marchio LBC Records e sostenuto dalla collaborazione dell’Officina Estragon di Bologna. Nello stesso anno il gruppo si presenta a La Baraonda e chiede di entrare in scuderia, l’agenzia accetta ed inizia a lavorare al rilancio. Ad occuparsi de Le Braghe Corte in qualità di fac totum è Eugenio Passarini. Nel 2007 Le Braghe Corte tirano fuori l’asso dalla manica, una co-partecipazione della porno star Rocco Siffredi nel videoclip del loro primo singolo “These boots are made for walking”. Gli oltre 250.000 clic su YouTube, la rotazione tra i principali network italiani (Mtv, AllMusic, Blob, Markette, Lucignolo e molti altri), li porteranno all’attenzione di Piero Chiambretti, che li ha fortemente voluti ospiti dell’apprezzata trasmissione Markette. Altro fiore all’occhiello (ma non ditelo davanti a loro), è la citazione su “Lucignolo”, che punteggia ulteriormente un cammino ancora tutto da scrivere. Lanciano quindi il loro secondo singolo “140 Segreti” anche questo apprezzato dai media (All Music, Radio 105, Rolling Stone Magazine). Nel 2008 entrano in casa Maninalto! e lanciano il terzo singolo “The Face”. Il videoclip in particolare ha riscosso notevole successo dalla critica, partecipando e vincendo anche alcuni premi a diversi Festival internazionali (Portobello Film Festival a Londra, Anim'est a Bucharest, Porto 7 a Oporto e il Palace Festival a Balchik). Gruppo Ska-Rock Oriented, con inflessioni clashiane e Post Punk / West Coast, Le Braghe Corte tornano con un disco che, oltre a confermare la spiccata vena melodica e l’inesauribile, trascinante energia della band, offre chiavi di lettura che escono dagli stereotipi di genere. L'album esce il 09 Novembre 2010 pubblicato da Maninalto! Records e distribuito da Venus Dischi. Tra tutte le cose inaspettate che potevano fare a quel punto, la più sorprendente è stata senza dubbio maturare. No, non hanno messo la testa a posto, la filosofia è rimasta la stessa: prendere la vita come viene, ridere delle avversità e non prendersi troppo sul serio. Quello che è cresciuto è lo stile musicale, un’evoluzione sfociata nel terzo disco. Fedeli alla loro spiccata vena melodica e all’energia trascinante degli esordi, hanno deciso però di uscire dagli stereotipi di genere con sonorità nuove e personali. Tra le tracce c’è anche Piotta, che graffia con il suo rap il testo di “Bullshit”, canzone contro le parole inutili e contraddittorie di politici, calciatori e altri personaggi del circo mediatico italiano. Inutile chiedere a Le Braghe Corte quale sarà la prossima mossa: al domani, loro, non ci hanno mai pensato.

LE BRAGHE CORTE SONO:
Victor De Jonge – voce e tromba / Filippo Zironi – chitarra / Luca Ladinetti – chitarra / Federico Menetti – basso / Matteo Caselli – tromba / Davide Degli Esposti - sax / Valerio Trentini – batteria

INFO:
UFFICIO PROMOZIONE: LUNATIK – 035.4421177

martedì 18 maggio 2010

TRUNERA ROCK 2010: musica, live painting e fotografia

Patrocinato dalla Fondazione CRA di Alessandria
Organizzato dal Circolo Arci Paolo Rossi
Curato da
Luca Grossi (Sintomi di gioia / Imagina Production)
Dal 11 al 13 giugno
a San Giuliano Nuovo (AL),
nella piazza dove hanno suonato grandi nomi
come Blues Brothers Band e Roy Paci,
si svolge la terza edizione del Trunera Rock,
una grande rassegna di indie e rock alternativo….
Tre giorni di musica ma anche live painting, una mostra fotografica

 
Trunera Rock 2010

DA VENERDI’ 11 GIUGNO
A DOMENICA 13 GIUGNO

San Giuliano Nuovo (AL)
Piazza Paolo Rossi

Ingresso a tutti i concerti; 5 euro

info




IL PROGRAMMA

VENERDI 11 GIUGNO
Bumblebee (cover rock '70/'80)
Cortocircuito

Gli Hattori Hanzo sono una band di Alessandria nata nel 2004 con 3 dischi all’attivo: “Hattori Hanzo” 2004, “Occhi Rossi” 2006, “Frutti Brutti” 2009. Il loro quarto disco autoprodotto “Eau De Punk” uscirà nell’estate 2010.
Di “Eau De Punk” gli Hattori Hanzo dicono: “E’ un disco orientato verso un garage party punk suonato a rotta di collo…i cui testi trattano principalmente di ragazze finite nel frigo, sesso atletico e giornate di marmo!”. Prima di loro Supernova Kitchen, altra band alessandrina nata da un'idea di Daniele Torassa (tastiere, synth, arrangiamenti) e Daniele Focante (voce, basso, arrangiamenti e testi); lo scopo è quello di realizzare brani originali senza porsi scadenze temporali con l'idea di realizzare il progetto tramite il connubio di musica e cucina, immaginando di cucinare e sperimentare musica in tutte le sue forme, sempre caratterizzata dal gusto dell'elettronica amalgamata al più energico rock, con l'aiuto di continue nuove prove e sperimentazioni di strumenti e ingredienti nuovi.. Prima ancora Bumblebee e Cortocircuito


SABATO 12 GIUGNO

Soldiers Of A Wrong War si sono formati nel 2007. Sono in quattro ; Difio (Vocals&Guitars), Luke (Guitar&Backvocals), Adin (Bass) and Lucio (Drums). Vengono da Vercelli e fanno un indie pop rock senza tanti fronzoli… Riff accattivanti e melodie vocali semplici e pop.
Melody Fall, ovvero Fabri, Dave, Pier e Mark sono amici dai tempi del liceo e nel corso degli anni, seppur pochi visto la loro giovane età, dall’ombra della Mole Antonelliana i quattro torinesi sono passati a calcare i maggiori palchi, con fortunati tour in Giappone e date sparse in tutta Europa, oltre ovviamente a tantissime date nel nostro bel Paese, compreso quel piedistallo mediatico che è Sanremo. Into the flash è il loro nuovo disco, già uscito in Giappone e Russia, dove hanno fatto un tour di grande successo.
Sul palco anche May Be Better e If I Die Today.


DOMENICA 13 GIUGNO

EDDA
Stefano Edda Rampoldi è stato per molti anni la voce dei Ritmo Tribale, una delle rock band italiane più importanti degli anni ’90. Con i Tribali ha inciso 5 album e un ep.
A gennaio 2009 Edda ha registrato il suo primo album «Semper Biot» alle Officine Meccaniche e al Noise Factory di Milano con la produzione artistica di Taketo Gohara. «Semper biot»: sempre nudo.
Edda sul palco e sul disco sputa verità allo stato puro, toccando corde speciali in chi ascolta.
Una sberla.ù Che non può lasciare indifferenti. Riempie vuoti e crea altre voragini.
C’è la vita, la morte, la poesia, l’oscurità, la luce, la ricerca, l’amore, tanto amore dentro. La bellezza e la schifezza di ciò che ci gira dentro.

GREEN LIKE JULY
I Green Like July nascono nel 2003 e nel 2005 esce “May This Winter Freeze My Heart” per Candy Apple Records.
“Four-Legged Fortune” è il loro secondo disco. Registrato ad Omaha (Nebraska) nei prestigiosi ARC Studios (dove hanno inciso artisti come Bright Eyes, Pete Yorn, Julian Casablancas, Cursive), prodotto da A.J. Mogis (colui che è dietro alla produzione della maggior parte dei dischi della Saddle-Creek Records). Alla sua realizzazione hanno collaborato numerosi musicisti della scena locale legata alla Saddle-Creek tra cui Jake Bellows (Neva Dinova), Mike Mogis (Bright Eyes, Monsters Of Folk).
Attuale formazione: Andrea Poggio (chitarra acustica, voce); Nicola Crivelli (basso, cori); Paolo Merlini (batteria).
"TotòZingaro (Luigi "Gigio" Bonizio, Stefano Danusso, Cristiano Lo Mele e Walter Piatesi) è la créme brulée della musica torinese, frenetica come l'hardocre (C.o.V., Arturo), poetica come la canzone (Perturbazione, Chomski) e notturna come l'elettronica (Cletus, Rollers Inc) ed in occasione di questo disco risponde alla chiamata di Luca Ragagnin scrittore torinese (Lìnkati Stockhausen, Elogio della sbronza consapevole) già avvezzo alla scrittura per canzoni (Subsonica, Delta V), autore delle parole di questo racconto sul cuore nero del blues."

LIVE PAINTING
Riccardo Guasco ( http://www.riccardoguasco.com/ ) Daniela Ferretti ( http://www.danielaferretti.it/ )Cristiana Cattaneo ( http://www.cristianacattaneo.com/ )

MOSTRA FOTOGRAFICA
Paolo Mazza
Fausto Franchini


UFFICIO PROMOZIONE LUNATIK – 035 4421177 – lunatik@lunatik.it

mercoledì 7 aprile 2010

Al Club La Resaca i Vallanzaska presentano il nuovo album

Venerdì 9 aprile
VALLANZASKA

@

"CLUB LA RESACA DADUME BEAT PUB"
Via Roma, 34
Pratiglione, Torino.

Al "Club la Resaca Dadume Beat Club" di Pratiglione la band dei VALLANZASKA presenta il suo sesto album "I PORN" che vanta, fra le tante cose, la collaborazione con RENATO VALLANZASCA


Inizio: ore 22.00
Ingresso: 5 €

INFO
Marco 338 7102019 - Domenico 349 2944378

I PORN
“iPorn” è Ska, Reggae, Dancehall, un pizzico di Emo, Punk, Rock, Funky e Hip Hop. “iPorn” è il titolo del sesto lavoro musicale dei Vallanzaska. Un titolo che riassume il tema fondamentale del disco, la Tecnologia di fronte alla quale l’uomo soccombe. La tecnologia entra nella vita di tutti, cambia i desideri della gente fino a modificarne le esigenze. I Vallanzaska trattano con forza questo tema, ragionando sulle conseguenze dell’invasione tecnologica. Basterà ascoltare brani come “iPod”, “Youporn Boy” o “Amico Tom” per farsene un’idea. Bramare il nuovo iPod o comunque “l’ultima versione di…”, la fissazione sulla Pornografia gratuita in rete, le “amicizie” da Social Network sono solo alcuni esempi del fenomeno. Ma con “iPorn” il gruppo si diverte a raccontare anche altre storie. Storie d’amore come “Baby” e “Fine Amore Mai”. Storie fantasiose e al tempo stesso verosimili come una Paperopoli che diventa la Genova del G8 o la follia dei punti-premio al supermercato, fino a prevedere quello che accadrà nella loro Milano nel 2015, l’anno dell’Expo. Nell’omonima “Expo 2015”, la band ospita un personaggio che è una vera bomba: Renato Vallanzasca. Già, perché nel frattempo il gruppo ha conosciuto di persona il famoso bel Renè, e la voglia di coinvolgerlo dopo tutti questi anni è stata naturale. I generi che vengono accarezzati nelle tredici tracce del disco sono molti ma il levare è onnipresente come la desinenza in “ska” della band. Come in ogni loro disco precedente, tra le tracce c’è anche spazio per una cover piuttosto particolare, la “Smells like teen spirit” che i Nirvana hanno reso immortale; qui viene riproposta in una versione che ne rilegge completamente la melodia e l’arrangiamento originale. In “iPorn” lo ska dei Vallanzaska propone materiale nuovo dove le contaminazioni diventano qualcosa che va in simbiosi e vive con lo stile tipico della band. “iPorn” è un album molto curato che punta alla bellezza naturale delle canzoni. E' un disco che ama il seno naturale, senza silicone!

I Vallanzaska sono:
La Dava (voce)
Lucius (chitarra e cori)
Skandi (piano, tastiere e cori)
Lo Specchio (sax alto e baritono)
Piras (tromba)
Il Bini (batteria)
Laga (basso)

Hanno inoltre suonato:
Filippo Vignato (trombone)
Filippo Cozzi (sax tenore)
Paolo Malacarne (tromba)

LEGGI QUI LA GUIDA ALL'ASCOLTO DI IPORN:

martedì 16 marzo 2010

sabato 20 marzo inaugurazione del nuovo locale "CLUB LA RESACA DADUME BEAT PUB"

Sabato 20 marzo
Inaugurazione del nuovo locale
"CLUB LA RESACA DADUME BEAT PUB"

SERATA DI INAUGURAZIONE A INGRESSO LIBERO
Apertura ore 16.00


Apre sabato 20 marzo il club La Resaca Dadume Beat Pub. Il locale, oltre a offrire musica dal vivo, deejay e cabaret, garantirà pregiata birra Bavarese Wuerzburger, galletto alla griglia cotto su brace di legna e pietra lavica contornato da patatine, internet point wi fi, convezione con bed & breakfast locali.

Per l’inaugurazione dal tardo pomeriggio saranno musica e vassoi di aperitivi a farla da padrone mentre in prima serata un leggero sound accompagnerà birra e animazione fino alle 22.00.
Sono previsti tre deejay set che animeranno musicalmente la serata.

Tra gli appuntamenti imminenti da segnalare il concerto del gruppo ska milanese Vallanzaska (il 26 marzo) e di Piotta (il 24 aprile)

Per info
Marco + 39 338 7102019 - Domenico +39 349 2944378 - marco@clubresaca.com  
Fax 0124 700566

Via Roma, 34
Pratiglione, Torino.

STEREOPLASTICA: da Vercelli ai palchi di mezza Europa


Si ispira al David Bowie della “Plastic Soul Music”

la band vercellese già sui palchi di mezza Italia e d’Europa:

gli Stereo Plastica presentano la loro personale miscela

di brit rock, new wave e funk bianco,

con il loro quarto disco, “Eleven”.

Undici come gli anni della loro avventura musicale,

undici come le diverse canzoni del nuovo album,

prodotto da Fabrizio Chiapello (già collaboratore di Baustelle e Subsonica

e produttore di Minnie’s, N.O.A., e tanti altri).



STEREO PLASTICA

“ELEVEN”



Etichetta: Pirames International

Distribuzione: Jestrai

Data di uscita: 9 ottobre 2009




ELEVEN


Prodotto da Fabrizio Chiapello (già collaboratore di Baustelle, Subsonica, Caparezza, e produttore di Minnie’s, N.O.A. e tante altre band) al Transeuropa recording studio di Torino e masterizzato da Claudio Giussani al Nautilus Mastering Studio di Milano, il disco disegna il percorso musicale del quartetto vercellese. Una sintesi attraverso un numero: 11 appunto. 11 anni di carriera insieme, 11 pezzi in track list dalle diverse colorazioni.

ELEVEN è un disco di impatto prevalentemente rock, di matrice britannica ma con influenze bowiane, funk, addirittura lounge in alcuni casi.

Gli STEREO PLASTICA si riappropriano della definizione dello stesso DAVID BOWIE di “PLASTIC SOUL MUSIC” per definire quel mix appunto che caratterizza anche la musica della rock band vercellese.

Gli Stereo Plastica sono già impegnati dall’inizio del 2009 in un tour promozionale che sta presentando ELEVEN (in uscita il 9 ottobre) in diversi club italiani e non solo, visto che il gruppo ha di recente suonato anche a Londra e Berlino, raccogliendo forti consensi.

BIOGRAFIA UFFICIALE

Gli Stereo Plastica si formano nel 1998 ed iniziano ad esibirsi come cover band tra pub e club nel nord Italia, iniziando così una prima lunga gavetta live che li porterà alla maturazione e necessità di confrontarsi con un proprio repertorio.

La band nel corso del tempo ha cambiato diversi nomi ma la line up è sempre rimasta immutata ed esordisce con il nome di Upside Fancy Stereo con il primo cd autoprodotto “FOR” (2002) mix di post grunge e stoner rock, al quale farà seguito “MUSIC FROM THE 2nd FLOOR” (2004 – ep prodotto da The Art of Zapping).

La band si segnala sempre finalista nei maggiori contests italiani (AREZZO WAVE 2003 – 2004; ROCK TARGATO ITALIA 2003 – 2004 – 2005).

Nel 2004 la band suona in numerosi concerti, tra i quali, la partecipazione a MILANO IN MUSICA (come Viola Maldita)

Nel 2005 esce il terzo ep, il primo ed unico in italiano, come Viola Maldita, “CONDIZIONE TEMPORANEA” che segna il passaggio ad atmosfere più pop.

Nel 2006, la band torna ad esprimersi in inglese e sceglie definitivamente il nome STEREO PLASTICA ed arriva in finale nel 2007 al concorso ROCK ON CIRCLE, dopo una lunga serie di concerti.

Il 2008 è l’anno in cui la band accantona gli impegni live e si concentra totalmente sul progetto “ELEVEN”, il quarto disco.

Prodotto da Fabrizio Chiapello (già con Baustelle, Subsonica, Caparezza, ecc.) al Transeuropa recording studio di Torino e masterizzato da Claudio Giussani al Nautilus mastering studio di Milano, il disco disegna il percorso musicale del quartetto vercellese. Una sintesi attraverso un numero: 11 appunto. 11 anni di carriera insieme, 11 pezzi in track list dalle diverse colorazioni.

ELEVEN è un disco di impatto prevalentemente rock, di matrice britannica ma con influenze bowiane, funk, addirittura lounge in alcuni casi.

Gli STEREO PLASTICA si riappropriano della definizione dello stesso DAVID BOWIE di “PLASTIC SOUL MUSIC” per definire quel mix appunto che caratterizza anche la musica della rock band vercellese.

Gli Stereo Plastica sono già impegnati dall’inizio del 2009 in un tour promozionale che sta presentando ELEVEN (in uscita il 9 ottobre) in diversi club italiani e non solo, visto che il gruppo ha di recente suonato anche a Londra e Berlino, raccogliendo forti consensi.

STEREO PLASTICA:

Raffaele Camanzo vocals

Fabio Pastore guitars, backing vocals

Walter Collina bass

Andrea Morsero drums, backing vocals

 

"UN PIANO PER FUGGIRE", il disco dei NADAR SOLO nei negozi dal 29 gennaio


NADAR SOLO
Un piano per fuggire
Etichetta; Massive Arts
Distribuzione; Self
Data di uscita;29 gennaio


Nadàr Solo significa nuotare da solo.
Quando abbiamo scelto di prenderlo in prestito dal titolo di un film adolescenziale argentino dei primi anni zero, lo abbiamo fatto perché ci assomiglia. Assomiglia ai singoli componenti del gruppo e a un'attitudine comune. Identifica molto bene il tipo di sentimento che viviamo nel rapporto tra noi e il mondo. C'era in noi, fondando la band quattro anni fa, e c'è ancora adesso, la voglia urgente e inalienabile di fare da soli, di fare a modo nostro, di scrivere canzoni che parlino di quello che sentiamo sul mondo e su noi stessi, sui sentimenti, sulle idee, sulle nostre storie. E soprattutto di farlo senza chiederci se piacerà. Se sarà capito. Se assomiglia a questo o a quello. Se piacerà alle radio, ai giornali, alle tv, a questo critico o a quell'altro, se siamo wave, new, post, hi fi, low fi, pop, rock anni novanta, zero o del futuro. C'era allora e c'è anche adesso, nel nuotare da soli, il piacere di disertare. Dal conformismo, dalle mode, dai luoghi comuni, dal mainstream come dall' indie (o è meglio dire indiestream?). C'era e c'è ora, una gran bella voglia di fuggire. C'è nella voglia di scrivere testi importanti, di cantarli melodicamente utilizzando il genere e la forma che amiamo di più, cioè la canzone rock fatta di chitarra tagliente, basso invadente e batteria furiosa. La fuga è nell'esserci convinti, ascoltando, guardando e leggendo gli artisti che amiamo (radiohead, beatles, blur, the who, queens of the stoneage, the kills, interpol, bat for lashes, beck, marlene kuntz, afterhours, verdena, teatro degli orrori, de andré, battiato, liars, neil young, smashing pumpkins, queen, nirvana, placebo e molti altri...) che essere una band significa rispondere della fiducia di chi ascolta. Ed essere onesti scrivendo canzoni significa, per esempio, non scrivere quello che la gente vuole sentire (la gente, tra l'altro, aspetta solo sorprese). Significa scrivere quello che vorresti sentire tu e soltanto tu. Perché la gente sei tu. Se piace a noi, piacerà a tutti. Nuotiamo da soli perché ci teniamo all'identità. E chi ci ama, ci segua.
Nel nostro nuovo disco c'è tutto questo. Si chiama Un piano per fuggire. Noi vogliamo fuggire dalla paura, dalle infanzie che incombono sulle nostre vite adulte (7 anni, Stato Maggiore) dalla finzione, dall'ignoranza dalla banalità, dalla bruttezza, dalla stupidità, dall'incoscienza (Radical Trip, Le 100 cose) dall'orrore, dalla morte, dall'amore (5 secondi, Poe, Fogli di carta, Se non torni, Polvere). Vogliamo fuggire da tutto ciò che ci rende prigionieri (Un'ora sola) tristi, incapaci, confusi e manipolabili. Vogliamo vivere liberamente, scrivere liberamente, suonare liberamente. E se la libertà, come la crescita, si conquista con una fuga, per fuggire bisogna sapere da che cosa si fugge e poi dove andare (Inverno verticale). Nel nostro disco, tutto questo c'è. E' un piano per fuggire. Lo dedichiamo a quel periodo di vera libertà che è stata la nostra prima infanzia, il periodo da cui siamo fuggiti velocissimamente e a cui non vorremmo mai ritornare. Di quel periodo, ci piacerebbe solo ritrovare il ricordo della libertà pura, la libertà di prima che la vita ci imprigionasse in se stessa.
NS
Matteo De Simone: voce e basso
Federico Puttilli: chitarra
Andrea Zanuttini: batteria

Bio:
I Nadàr Solo si formano a Torino nel 2005. Nel febbraio del 2007 danno alla luce un primo album omonimo autoprodotto e vincono due edizioni consecutive del concorso sul web per band emergenti Nokia For Music che li fa notare da una grande casa discografica. L'album viene ripubblicato nello stesso anno da H2OMusic, marchio di SonyBmg. Mentre Roba sporca, uno dei brani più duri e intensi del disco, viene ripetutamente trasmesso sulle frequenze di Radio Capital, fioccano i consensi della critica e il singolo Novenovembre entra nella rotazione di MTV Brand:new. Un piano per fuggire è il titolo del nuovo album della band, prodotto da Massive Arts Records, la cui uscita è prevista per gennaio 2010.

Venerdi 12 marzo IL TEATRO DEGLI ORRORI sbarca a Torino

Venerdì 12 marzo
IL TEATRO DEGLI ORRORI

@

HIROSHIMA MON AMOUR
Via Carlo Bossoli 83
TORINO

infoline 011 3176636

Il Teatro degli Orrori, fin dal primo disco, hanno dimostrato di far musica per chi ha voglia di riflettere. Rock applicato alla canzone d'autore. Era ora. E' poesia lucida. Passione sociale. Rock a grande voltaggio.

A sangue freddo. Non e' solo il secondo disco di una delle band meglio accolte da critica e pubblico negli anni zero. A Sangue Freddo e' un disco denso come la pece.

Denso di contenuti e "politico" come non mai, perché Il Teatro degli Orrori mette in scena la tragedia di Ken Saro Wiwa, così come lo sgomento di un paese, il nostro, alla deriva.

La violenza poliziesca, il populismo straccione, l'egotismo analfabeta dell'Italia contemporanea (Il Terzo Mondo, Alt, Mai Dire Mai)

Denso di emozioni e di un intimismo che indaga la vita delle persone, guardando a miserie e ipocrisie quotidiane con crudele iperrealismo (E’ Colpa Mia).

Denso di cultura. Perchè Pierpaolo (cantante, front man devastante dal vivo) innesta nel furore sonico della band le sue passioni letterarie e poi spara parole come pallottole: riscrive il Padre Nostro (Padre Nostro), canta Majakovskij, cita De Gregori, De André, Pino Daniele come se niente fosse: come se nulla fosse cambiato.

E così i testi diventano l’anello non più mancante che congiunge anni di cultura del cantautorato con il rock più intransigente e vero del belpaese.

A Sangue Freddo è stato registrato e mixato alle Officine Meccaniche di Mauro Pagani, una scelta questa di grande importanza: il risultato è un disco di grande spessore sonico, non low fi e underground, ma più classicamente rock.

Nel disco hanno partecipato Jacopo Battaglia (batterista dei romani ZU), che suona in "Die Zeit", Giovanni Ferliga (polistrumentista degli eccellenti AUCAN, che suona la chitarra solista in " La Vita è Breve"), Angelo Maria Santisi al violoncello in "Io ti aspetto" e in "Alt!", e Nicola Manzan - quest'ultimo ideatore del progetto BOLOGNA VIOLENTA, e ora inserito in seduta stabile nel gruppo.

Francesca Gaiotto suona il pianoforte nello stesso. Paola Segnana, autrice della musica di "Io ti Aspetto", nella canzone suona anche lei il pianoforte. Ed ancora: Richard Tiso suona il basso in "Die Zeit", Elena Grazi suona il moog in " Alt!"e Robert Tiso gli affascinanti bicchieri musicali in "Die Zeit" e "Io ti Aspetto".

Ed infine, la collaborazione con uno dei gruppi più "caldi" e blasonati del momento, i Bloody Beetroots: apparentemente lontani dal mondo della band, ma grazie ai quali "Direzioni Diverse" è diventato un brano che mette in collisione il rock de Il Teatro degli Orrori con suoni mai sperimentati prima.

Il Teatro degli Orrori ha dedicato circa un anno alla stesura di queste canzoni, ed un mese intero di registrazioni presso le Officine Meccaniche.

La serata vedrà l'esibizione della nuova formazione del Teatro, perché al posto di Giulio, accanto a Pier Paolo, Franz e Gionata sono arrivati Nicola Manzan e Tommaso Mantelli. Quest'ultimo ha pubblicato un album con CAPTAIN MANTELL (Rest in space) ed entra stabilmente come bassista del gruppo.

Inizio concerto: ore 22,30
ingresso: 10 €

Per aggiornamenti in tempo reale sulle date e altre info;
+39-0434-29001